Nelson Mandela





Tra gli argomenti che tratto in questo blog, ho deciso di non trascurare anche la considerazione di personalità che nel nostro mondo si sono distinte. Primo fra tutti Nelson Mandela. Le informazioni che ho descritto succintamente sotto sono tratte dalla Fondazione Mandela, http://www.nelsonmandela.org/, e si rifersicono ai tratti salienti della sua vita. Spesso le biografie si perdono in troppi particolari venendo a snaturare l'essenza della personalità di un uomo. Sul mio blog ho voluto considerare questa figura più da vicino cercando di non soffermarmi, quanto possibile, dalla mera elencazione delle tappe della sua vita.



(Immagine tratta da Ansa)






E' stato un politico sudafricano, premio Nobel per la pace nel 1993 insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk. Obiettivo primario nella vita di Mandela fu la ricerca della libertà. Il primo passo che compì, a riguardo, fu la ribellione all'imposizione del matrimonio combinato dal capo della tribù Dalindyebo, di cui faceva parte. Scappò così nella capitale sudafricana e iniziò a studiare legge. Mossi dall’umiliazione e dalle sofferenze della loro gente, e offesi dalle leggi sempre più ingiuste e intollerabili, nel 1944, Nelson Mandela, Walter Sisulu e Oliver Tambo insieme ad altri costituirono la Lega Giovanile dell’ANC (African National Congress), e in pochi anni Mandela ne divenne presidente. Successivamente, il Partito Nazionale, vittorioso alle elezioni del 1948, aveva mirato ad una politica pro-hapartheid e Nelson Mandela si distinse nella campagna di resistenza del 1952 avendo un importantissimo ruolo nell'assemblea popolare del 1955. Questa adottò la Carta delle libertà che stabilì il programma della causa anti-apartheid. Nel 1956 fu arrestato, insieme ad altre 150 persone, con l'accusa di tradimento allo Stato. Fu sottoposto, insieme agli altri, ad un durissimo processo finito con l'assoluzione per gli imputati. Durante la sua vita è stato incarcerato e scarcerato varie volte fin quando all'età di 46 anni venne condannato all'ergastolo e rinchiuso a Robben Island. Sicuramente si trattava del luogo più duro e spietato del sistema penale dell’apartheid sudafricano. Per riempire le giornate, i prigionieri, erano sottoposti a lavori forzati. Cominciò, allora, una nuova e diversa battaglia, quella per migliorare le condizioni di prigionia, terribilmente ingiuste e disumane. Prima di tutto, bisognava occuparsi della questione dei pantaloni: a nessuno piace essere chiamato “pantaloni corti”, tanto meno a Nelson Mandela. Dopo mesi di discussioni e proteste ufficiali, un giorno un paio di vecchi pantaloni kaki fu bruscamente gettato sul pavimento della sua cella, ma egli si rifiutò di indossarli fino a che i suoi compagni di prigione neri non avessero ottenuto la stessa concessione. Ci furono anche altre battaglie: per l’uguaglianza nei pasti, per il diritto di indossare occhiali da sole nelle cave di calcare, e per avere nelle celle sgabelli a tre gambe, per far sedere i prigionieri esausti quando studiavano a tarda sera sui corsi per corrispondenza. Mentre otteneva tutte queste piccole vittorie, Nelson Mandela non dimenticava la battaglia più importante, e - nonostante che gli anni passassero inesorabilmente - il mondo non si dimenticava di lui. Rimase in carcere per ben 27 anni fino a metà degli anni ottanta. Lungi dal cercare vendetta per quegli anni lunghi e solitari, il suo desiderio di libertà per il suo popolo è divenuto desiderio di libertà per tutti, neri e bianchi. Grazie a questo impegno, la nuova costituzione sudafricana bandisce la discriminazione nei confronti di tutte le minoranze. Nelson Mandela si è ritirato ufficialmente dalla vita pubblica nel 1999, ma non ha mai interrotto la sua misericordiosa azione umanitaria, portando la sua instancabile battaglia per la pace e la comprensione umana oltre i confini del Sudafrica. Mandela muore Il 5 Dicembre 2013 nella sua casa di Johannesburg.

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