La Metacognizione e ipercognizione (da Flavell ad Andreas Demetriou)
La metacognizione si riferisce alla consapevolezza e al controllo dei propri processi cognitivi, in altre parole, "pensare sul proprio pensiero." Questo concetto è cruciale per migliorare il modo in cui apprendiamo e risolviamo problemi. Il termine fu introdotto dallo psicologo John Flavell negli anni '70. Flavell considerava la metacognizione come composta principalmente da due elementi: conoscenza metacognitiva (ciò che sappiamo sui processi cognitivi) e regolazione metacognitiva (la capacità di pianificare, monitorare e valutare i nostri processi di apprendimento).
Esempi di applicazione a scuola:
Pianificazione: Un alunno può pianificare come studiare un capitolo, scegliendo strategie adeguate, come prendere appunti o creare schemi.
Monitoraggio: Durante lo studio, lo studente controlla se sta comprendendo ciò che legge e, in caso contrario, adatta il metodo di studio.
Valutazione: Alla fine, lo studente valuta quanto ha appreso e riflette su come potrebbe migliorare il processo in futuro.
Strategie metacognitive utili in ambito scolastico:
Autovalutazione: Incoraggiare gli studenti a riflettere sui propri successi e fallimenti.
Domande strategiche: Invitarli a chiedersi "Cosa ho capito?" o "Cosa non ho capito?".
Uso di diari di apprendimento: Tenere traccia delle proprie riflessioni e strategie adottate.
Promozione del pensiero critico: Aiutare gli studenti a confrontare diverse idee o approcci.
Il lavoro di Andreas Demetriou amplia la teoria di Flavell introducendo il concetto di ipercognizione, che rappresenta un livello ancora più alto di consapevolezza metacognitiva. L'ipercognizione si concentra sulla capacità di comprendere e analizzare non solo i propri processi cognitivi, ma anche le relazioni tra i diversi processi cognitivi, portando a una comprensione ancora più profonda e sistematica. Demetriou ha anche enfatizzato la connessione tra metacognizione, sviluppo cognitivo e intelligenza.
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