Anne-Marie Lavie e il carico percettivo
Anne-Marie Lavie è una psicologa e ricercatrice francese nota per i suoi studi sul carico percettivo (load perceptif), un concetto che rientra nell’ambito delle neuroscienze cognitive e della psicologia dell’attenzione. Il suo lavoro si colloca nell’ambito della percezione visiva e dell’elaborazione dell’informazione in ambienti complessi. Anche se non è tra gli autori più noti a livello internazionale, è frequentemente citata in contesti legati alla didattica, all’ergonomia cognitiva e alla progettazione di ambienti educativi efficaci.
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Il concetto di carico percettivo
Il carico percettivo si riferisce alla quantità di stimoli sensoriali che un individuo deve elaborare in un determinato momento. Questo concetto è centrale per capire come funziona l’attenzione: in ambienti sovraccarichi di stimoli (es. una classe rumorosa, una slide troppo piena, una città affollata), il cervello fatica a filtrare ciò che è rilevante da ciò che non lo è.
Due livelli di carico secondo Lavie:
1. Carico percettivo basso: poche informazioni da elaborare, quindi c’è “spazio” per distrazioni.
2. Carico percettivo alto: molte informazioni rilevanti da elaborare, quindi l’attenzione è più focalizzata e c’è meno possibilità di distrazione.
Lavie sostiene che l’attenzione selettiva non sia un meccanismo fisso, ma dipenda dal contesto e dal carico percettivo presente. In pratica:
• Quando il compito è semplice (basso carico), siamo più vulnerabili alle distrazioni.
• Quando il compito è difficile (alto carico), il cervello “blocca” meglio le distrazioni.
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Applicazioni didattiche del carico percettivo
• In classe, ridurre il carico non essenziale (es. immagini inutili, rumori, testi troppo lunghi) aiuta gli studenti a concentrarsi.
• È utile dosare la complessità delle informazioni per non sovraccaricare la memoria di lavoro.
• Il carico percettivo è collegato anche al concetto di cognitive load (Sweller), ma si riferisce più specificamente alla fase iniziale di percezione e attenzione.
Pensiero di Lavie in sintesi
• L’attenzione è una risorsa limitata e dinamica.
• Il carico percettivo influisce su come e quanto possiamo mantenere l’attenzione.
• Una buona progettazione ambientale (fisica o digitale) può ridurre le distrazioni e migliorare l’apprendimento.
• Più che “aumentare l’attenzione”, bisogna gestire gli stimoli esterni per facilitare la concentrazione.
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