La psicologia positiva. Di cosa si tratta? Martin Seligman (PERMA) e Mihaly Csikszentmihalyi (FLOW).

La psicologia positiva è un ramo relativamente recente della psicologia che si concentra sullo studio scientifico del benessere, della felicità, delle potenzialità umane e delle condizioni che favoriscono una vita piena e significativa. Invece di focalizzarsi su patologie, problemi e disfunzioni (come la psicologia tradizionale ha fatto a lungo), la psicologia positiva si interessa a ciò che rende la vita degna di essere vissuta. 
Quando è nata e da chi è stata “inventata”? 
È stata formalmente fondata alla fine degli anni ’90, grazie allo psicologo Martin Seligman, professore all’Università della Pennsylvania. Nel 1998, quando fu eletto presidente dell’American Psychological Association (APA), Seligman dichiarò la necessità di riequilibrare la psicologia, includendo lo studio del benessere e delle forze umane, non solo dei disturbi. 
I principali aspetti della psicologia positiva 
Emozioni positive Gioia, gratitudine, serenità, speranza: non solo fanno stare bene, ma migliorano la salute, la creatività e le relazioni. 
Coinvolgimento (Engagement) Vivere esperienze di flow, in cui ci si sente immersi in un’attività sfidante e significativa. 
Relazioni positive Le relazioni sane sono considerate fondamentali per il benessere psicologico. -  Senso (Meaning) Avere uno scopo nella vita o sentirsi parte di qualcosa di più grande (famiglia, comunità, valori, religione). 
Realizzazione (Accomplishment) Porsi obiettivi e raggiungerli, sviluppare talenti e provare soddisfazione nei successi personali. 

Questi cinque elementi sono riassunti nel modello PERMA, sviluppato dallo stesso Seligman:
P – Positive emotions 
E – Engagement
R – Relationships
M – Meaning 
A – Accomplishment 

 Altri concetti chiave Resilienza: capacità di affrontare e superare le difficoltà. Forze e virtù personali: ogni persona ha delle “signature strengths” (forze caratteriali) che può usare per crescere. Gratitudine e ottimismo: atteggiamenti mentali che favoriscono una visione positiva della vita. La psicologia positiva ha influenzato molti ambiti: educazione, lavoro, coaching, salute, terapia e anche le politiche pubbliche.


Martin Seligman (nato nel 1942) è uno psicologo statunitense tra i più influenti al mondo, considerato il fondatore della psicologia positiva. È professore all’Università della Pennsylvania e ha ricoperto il ruolo di presidente dell’American Psychological Association (APA) nel 1998, anno in cui ha lanciato ufficialmente la psicologia positiva come nuovo campo di studio. Considerato il padre della Psicologia positiva (fine anni ’90).
Ha creato un nuovo paradigma psicologico, incentrato non sui disturbi mentali, ma sullo sviluppo del potenziale umano, della felicità e del benessere. Ha proposto il modello PERMA per descrivere gli elementi del benessere duraturo: Positive emotions (emozioni positive) Engagement (coinvolgimento/flow) Relationships (relazioni positive) Meaning (senso nella vita) Accomplishment (realizzazione personale) Teoria dell’impotenza appresa (learned helplessness) (anni ’60-’70) Prima di occuparsi di psicologia positiva, Seligman studiò la depressione. Dimostrò con esperimenti che, se una persona (o un animale) si trova a lungo in situazioni in cui non ha controllo, tende a sviluppare un senso di impotenza che si mantiene anche quando potrebbe cambiare la situazione. Questa teoria è stata fondamentale per comprendere i meccanismi psicologici della depressione e della motivazione. Il pensiero di Seligman parte da un’idea semplice ma rivoluzionaria: la psicologia deve aiutare le persone a vivere bene, non solo a curare ciò che non va. Principi chiave del suo approccio: Le persone hanno forze e virtù che possono essere sviluppate (come il coraggio, la gratitudine, l’autocontrollo, la gentilezza). Il benessere è misurabile e può essere aumentato con pratiche concrete (ad esempio: scrivere un diario della gratitudine, coltivare relazioni, porsi obiettivi significativi). La resilienza può essere insegnata: si possono allenare le persone a reagire meglio alle difficoltà. Il linguaggio interno (cioè come parliamo a noi stessi) ha un impatto forte sul nostro umore e sulla nostra motivazione. Alcuni suoi libri importanti: Learned Helplessness (1975) – con Steven Maier Authentic Happiness (2002) – dove getta le basi della psicologia positiva Flourish (2011) – introduce il modello PERMA e amplia il concetto di felicità verso un’idea di fioritura umana 

Mihaly Csikszentmihalyi (1934–2021) è stato uno psicologo ungherese naturalizzato statunitense, noto soprattutto per aver sviluppato il concetto di “flow”, o esperienza ottimale, una delle teorie più influenti nel campo della psicologia positiva, emigrò negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale. È stato professore di psicologia all’Università di Chicago e uno dei principali esponenti della psicologia positiva, disciplina che si concentra sul benessere, le potenzialità umane e la qualità della vita, piuttosto che solo sulla patologia. Cosa ha fatto? Ha condotto studi pionieristici sul benessere soggettivo, la motivazione intrinseca e la creatività. Il suo contributo più celebre è la teoria del flow, descritta nel suo libro più famoso: “Flow: The Psychology of Optimal Experience” (1990). Ha sviluppato metodi innovativi di ricerca, come l’Experience Sampling Method (ESM), che permette di raccogliere dati sull’esperienza delle persone nella vita quotidiana. Secondo Csikszentmihalyi, le persone provano maggiore soddisfazione e realizzazione quando sono completamente immerse in un’attività che: è sfidante ma fattibile; ha obiettivi chiari; fornisce feedback immediato; richiede concentrazione intensa; porta alla perdita della percezione del tempo e di sé (tipico del flow). Il flow può verificarsi in qualsiasi attività: sport, arte, studio, lavoro o anche nella vita quotidiana, quando c’è il giusto equilibrio tra sfida e abilità. Oltre alla psicologia del flow, si è occupato di: educazione, sottolineando come gli ambienti scolastici possano favorire (o ostacolare) l’esperienza ottimale; lavoro e produttività, esplorando come le persone possano vivere il flow anche in ambito professionale; creatività, studiando artisti, scienziati e innovatori.

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