Creatività. Pedagogisti e psicologhi che parlano di creatività.

Di seguito alcuni dei principali autori che hanno contribuito a sviluppare questi concetti e le loro teorie.

Guilford: è stato uno dei primi a studiare la creatività dal punto di vista psicometrico, proponendo una struttura del pensiero basata su due dimensioni: il contenuto (simbolico, semantico, comportamentale, figurativo) e le operazioni (cognizione, memoria, produzione divergente, produzione convergente, valutazione). Guilford ha introdotto la distinzione tra pensiero convergente, che porta a una soluzione unica e corretta, e pensiero divergente, che genera molteplici soluzioni possibili e originali. De Bono: è il fondatore del pensiero laterale, che è un modo di pensare che cerca di superare i blocchi mentali e le abitudini logiche, per trovare soluzioni creative e inusuali ai problemi. Il pensiero laterale si contrappone al pensiero verticale. Esso è il tipo di pensiero che segue la logica e la razionalità, che non cerca nuove interpretazioni della realtà e che si dimostra poco fecondo per propiziare delle intuizioni. Il pensiero verticale è focalizzato sull’elaborazione successiva di una situazione già nota, che si basa su un processo sequenziale e convergente, che elimina le alternative non funzionali e che sceglie la soluzione più ovvia o corretta. De Bono ha proposto diverse tecniche per praticare il pensiero laterale, come le sei cappelli per pensare, le mappe mentali, il pensiero parallelo, il pensiero provocatorio. Gardner: è il creatore della teoria delle intelligenze multiple, che sostiene che l’intelligenza non è una capacità unitaria e generale, ma una combinazione di diverse abilità cognitive, che si manifestano in diversi ambiti e contesti. Gardner ha individuato otto tipi di intelligenza: linguistica, logico-matematica, spaziale, musicale, corporeo-cinestetica, interpersonale, intrapersonale, naturalistica. Gardner sostiene che la scuola dovrebbe valorizzare e sviluppare tutte le intelligenze, non solo quelle tradizionalmente considerate più importanti, e che l’educazione dovrebbe essere personalizzata e differenziata, in base alle potenzialità e ai bisogni di ogni alunno.In seguito, Gardner ha ipotizzato l’esistenza di una nona intelligenza, l’intelligenza esistenziale, che riguarderebbe la capacità di riflettere sulle questioni fondamentali della vita, come il senso dell’esistenza, la morte, il destino, il divino, ecc. Questa intelligenza sarebbe tipica dei filosofi, dei religiosi, dei poeti, ma anche di chiunque si ponga delle domande profonde sul proprio ruolo nel mondo. Gardner ha anche suggerito la possibilità di altri tipi di intelligenza, come quella morale, quella spirituale, quella pedagogica, ecc., ma senza definirle in modo preciso o includerle nella sua teoria. Csikszentmihalyi: è il teorico del flusso, che è uno stato mentale di coinvolgimento totale e di soddisfazione in un’attività, che favorisce la creatività e la performance. Csikszentmihalyi ha identificato le condizioni necessarie per entrare in flusso, come avere obiettivi chiari, ricevere feedback immediati, avere un equilibrio tra sfida e abilità, concentrarsi sul presente, perdere la coscienza di sé.

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