Normativa sull'inclusione. Le leggi e i decreti fondamentali in elenco.



La legislazione italiana sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è un esempio di come la società si sia evoluta nel corso degli anni, passando da un approccio di esclusione a uno di piena inclusione. Ecco una rielaborazione per elenco del percorso storico:

Dalla Legge Casati alla Legge ‘La Buona Scuola’:

  • Legge Casati (1859): Introduce l’obbligo per i Comuni di istituire scuole, ponendo le basi per l’istruzione pubblica.
  • R.D. 3126/1923 e R.D. 786/1923: Normative per l’istruzione dei ciechi e dei sordi e inserimento di maestri specializzati nelle scuole elementari.
  • Anni '30: Fase di segregazione con classi differenziali per alunni con ritardo mentale lieve o problemi di condotta.
  • Costituzione Italiana (1948): Non affronta direttamente l’integrazione scolastica ma pone i principi fondamentali. Gli articoli della Costituzione Italiana che parlano indirettamente di inclusione scolastica sono: Articolo 3: Stabilisce il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Questo articolo coniuga il diritto allo studio con il principio di uguaglianza. Articolo 34: Garantisce il diritto allo studio. Articolo 38: Tratta esplicitamente del diritto allo studio delle persone con disabilità, affermando che gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale.
  • Legge 118 (1971): Rende obbligatoria l’istruzione degli alunni disabili nelle scuole comuni, ad eccezione dei casi più gravi.
  • D.P.R. 970/1975: Introduce la figura dell’insegnante di sostegno.
  • Legge 517/1977: Stabilisce l’inclusione degli alunni disabili nella scuola elementare e media. Vengono abolite le classi differenziali. La Legge 517/1977, emanata nell’agosto del 1977, ha avuto un impatto significativo sull’inclusione scolastica in Italia. Ecco alcuni punti salienti di questa legge:1. Apertura della Scuola a Tutti: La legge ha recepito integralmente il principio contenuto nell’articolo 34 della Costituzione, affermando che la scuola è aperta a tutti. In Italia, tutti i bambini hanno il diritto di frequentare le classi normali della scuola pubblica, indipendentemente dalle loro condizioni personali e sociali. La Legge 517 ha avviato lo smantellamento delle classi differenziali e speciali, aprendo le aule a un’umanità considerata “anormale” che aveva subito umiliazioni nel corso della storia. È stata una scelta rivoluzionaria e coraggiosa, controcorrente rispetto alla cultura pedagogica mondiale dell’epoca. 2. Inizio dell’Avventura Educativa Comune: Già nell’anno scolastico 1977/78, molti bambini “portatori di handicap” hanno potuto iniziare un’inedita avventura educativa insieme ai loro coetanei. Per la prima volta, “normali” e “handicappati” hanno cominciato un cammino comune che continua ancora oggi. La legge ha investito gli insegnanti di nuove responsabilità, valorizzando la loro propensione all’innovazione e al riconoscimento della diversità. 3. Resistenze e Cambiamenti Sociali: All’inizio, si sono manifestate polemiche, contrasti e resistenze da parte dei genitori e degli insegnanti. Alcuni genitori sbarravano l’accesso alle scuole per impedire che i loro figli si mischiassero con bambini con disabilità. Tuttavia, la legge ha portato a un cambiamento significativo nella società. L’accoglienza della diversità è diventata una realtà, e la scuola ha contribuito a trasformare la mentalità della società stessa.
  • Relazione Falcucci (1982): Sottolinea l’importanza della formazione dell’insegnante di sostegno.
  • Sentenza 215 (1987): La Corte Costituzionale riconosce il diritto all’istruzione superiore per tutti gli alunni disabili.
  • Legge 104/1992: Legge quadro sui diritti delle persone con handicap, inclusione scolastica e assistenza. Ecco alcuni punti salienti della legge che si riferiscono alla scuola:
    1. Diritto all’Inclusione Scolastica:

      • La Legge 104 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali: la scuola, durante l’infanzia e l’adolescenza (artt. 12, 13, 14, 15, 16 e 17).
      • Questo significa che gli alunni con disabilità hanno il diritto di frequentare le classi normali della scuola pubblica, indipendentemente dalle loro condizioni personali e sociali.
    2. Documenti di Riferimento:

      • Inizialmente, la legge prevedeva alcuni documenti di riferimento che dovevano essere redatti dalla scuola in collaborazione con altre realtà e che dovevano essere di supporto al percorso di integrazione:
        • Diagnosi Funzionale: Descrive le specifiche esigenze dell’alunno con disabilità.
        • Profilo Dinamico Funzionale: Analizza le risorse e le difficoltà dell’alunno.
        • Piano Educativo Individualizzato (PEI): Definisce le strategie e gli obiettivi per l’inclusione scolastica.
      • Tuttavia, negli anni successivi, questi documenti sono stati rivisti e ora i nuovi documenti di riferimento sono:
        • Profilo di Funzionamento: Redatto una volta avvenuto l’accertamento in età evolutiva, rispettando i parametri del modello bio-psico-sociale. È il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del progetto individuale.
    3. Ruolo degli Insegnanti e delle Scuole:

      • Le scuole sono state in grado di impegnarsi per favorire un’effettiva inclusione degli alunni con disabilità, adottando strategie di personalizzazione e individualizzazione.
      • Nonostante le sfide strutturali e la disponibilità limitata di risorse umane specializzate, la legge ha promosso un cambiamento significativo nella mentalità della società e ha aperto le porte delle aule a tutti gli alunni.
  • Legge delega n.53/2003: Principi per la definizione delle norme generali sull’istruzione. La Legge, nota anche come “Legge Moratti”, è stata promulgata il 28 marzo 2003 e ha introdotto significative riforme nel sistema educativo italiano. Ecco i punti salienti:
    • Delega al Governo: La legge delega al Governo il compito di definire le norme generali sull’istruzione e i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale.

    • Autonomia scolastica: Rafforza il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche, consentendo loro maggiore flessibilità nella gestione didattica e organizzativa.

    • Valorizzazione della persona: Pone l’accento sulla crescita e la valorizzazione della persona umana, rispettando i ritmi dell’età evolutiva e l’identità di ciascuno.

    • Cooperazione scuola-famiglia: Sottolinea l’importanza della cooperazione tra scuola e genitori nell’educazione dei bambini.

    • Riforma degli ordinamenti: Prevede la riforma degli ordinamenti scolastici e degli interventi connessi con la loro attuazione.

    • Piano programmatico di interventi finanziari: Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca è incaricato di predisporre un piano programmatico di interventi finanziari a sostegno della riforma.

  • Legge 170/2010: nota anche come “Legge sui disturbi specifici di apprendimento (DSA)”, è stata promulgata in Italia l’8 ottobre 2010. Questa legge riconosce ufficialmente la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento.

    Ecco alcuni punti chiave della legge:

    • Riconoscimento dei DSA: La legge riconosce i DSA come disturbi che si manifestano nonostante la presenza di capacità cognitive adeguate e in assenza di patologie neurologiche o deficit sensoriali.
    • Definizioni: Fornisce definizioni specifiche per dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, basate sull’evoluzione delle conoscenze scientifiche.
    • Diritto all’istruzione: Garantisce il diritto all’istruzione per le persone con DSA e promuove il successo scolastico attraverso misure didattiche di supporto.
    • Formazione e sensibilizzazione: Prevede la formazione degli insegnanti e la sensibilizzazione dei genitori riguardo le problematiche legate ai DSA.
    • Diagnosi precoce: Favorisce la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi.
    • Collaborazione: Incoraggia la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari.
  • Circolare Ministeriale (C.M.)  8/2013: Emanata il 6 marzo 2013, fornisce indicazioni operative per l’attuazione della Direttiva del 27 dicembre 2012 riguardante gli strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali (BES) e l’organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.

    Ecco alcuni punti chiave:

    • Piano Didattico Personalizzato (PDP): Sottolinea la necessità di redigere un PDP per definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee per gli alunni BES.
    • Coinvolgimento della famiglia: Prevede il coinvolgimento della famiglia attraverso la sottoscrizione del PDP.
    • Supporto linguistico: Per gli alunni con difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana, si possono utilizzare le ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria.
    • Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI): Ribadisce i compiti del GLI, estendendo i propri interventi anche agli alunni BES.
    • Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI): Ruolo strategico dei CTI, previsti in ogni territorio, con dettagliati compiti forniti dalla Direttiva.
  • Legge delega 107 (2015) ‘La Buona Scuola: Modifica il concetto di disabilità e il PEI basato sull’ICF. La Legge 107 del 2015, nota anche come “Buona Scuola”, è stata proposta dal governo Renzi con l’obiettivo di riformare il sistema nazionale di istruzione e formazione. Ecco alcuni punti chiave della legge:
    1. Autonomia delle istituzioni scolastiche: La legge promuove l’autonomia delle scuole, consentendo loro di pianificare l’offerta formativa e di adottare strategie educative e didattiche flessibili.

    2. Inclusione scolastica: Si rafforza il concetto di “scuola inclusiva”, coinvolgendo famiglie, associazioni e tutti gli attori istituzionali nei processi di inclusione degli studenti con disabilità.

    3. Formazione dei docenti: Si introduce un sistema di crediti formativi per i docenti di sostegno, con corsi specifici per la scuola dell’infanzia, primaria e superiore.

    4. Permanenza sui posti di sostegno: Resta l’obbligo di permanenza dei docenti sui posti di sostegno per 5 anni scolastici.

    5. Piano triennale dell’offerta formativa: Le istituzioni scolastiche pianificano l’offerta formativa per potenziare i saperi e le competenze degli studenti, coinvolgendo la comunità scolastica e il territorio.

    6. Valorizzazione del personale: Si prevede un compenso per la valorizzazione del personale docente.

    7. Alternanza scuola-lavoro: Si promuove l’alternanza tra studio e lavoro per gli studenti.

    8. Scuola digitale: Si istituisce il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) per l’integrazione delle tecnologie innovative nella didattica.

  • D.lgs 66/2017: Modifica il PEI basato sull’ICF e stabilisce le modalità di richiesta delle risorse per il sostegno scolastico.  Ecco una sintesi delle principali disposizioni:
    1. Inclusione scolastica: Il decreto ribadisce che l’inclusione scolastica riguarda tutti gli alunni con differenti bisogni educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche. Coinvolge tutti coloro che intervengono nella vita dell’alunno, in modo diretto e indiretto, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado.

    2. Profilo di Funzionamento: Dopo l’accertamento della condizione di disabilità, viene redatto un Profilo di Funzionamento basato sulla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF). Questo profilo è propedeutico alla formulazione del Progetto Individuale (PI) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI).

    3. Compiti degli Enti: Lo Stato si occupa dell’assegnazione dei docenti di sostegno e della definizione del personale ATA. Gli Enti Locali garantiscono l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale, oltre al trasporto degli alunni.

    4. PEI: Il PEI viene redatto annualmente, partendo dalla scuola dell’infanzia, e viene aggiornato in base alle nuove condizioni di funzionamento dell’alunno. Sono previste verifiche periodiche per monitorare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

  • D.lgs 96/2019: Vengono introdotte ulteriori modifiche al concetto di disabilità e al PEI. Il Decreto noto come “Decreto Inclusione”, introduce modifiche e integrazioni al precedente Decreto Legislativo 66/2017, che riguardava le norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Ecco i punti salienti: 
  • Accomodamento ragionevole: Maggiore enfasi sul principio di accomodamento ragionevole, in linea con la Convenzione ONU sulla disabilità, per garantire l’adeguamento delle strutture e dei programmi scolastici alle esigenze degli studenti con disabilità.

  • ICF: Estensione dell’adozione dei criteri della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) anche all’accertamento della condizione di disabilità.

  • Commissioni mediche: Modifica delle commissioni mediche per l’accertamento della disabilità e precisazione dei partecipanti alla stesura dei documenti per l’inclusione, con una composizione ridotta e più focalizzata.

  • Piano Educativo Individualizzato (PEI): Definizione più puntuale del PEI, che deve essere redatto dal Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione e deve contenere una quantificazione delle ore e delle risorse necessarie per il sostegno.

  • Decreto interministeriale 182/2020: I

    ntroduce importanti modifiche riguardanti l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Ecco una sintesi delle principali disposizioni:
    1. Nuovo Modello PEI Digitale: Viene adottato un nuovo modello nazionale di Piano Educativo Individualizzato (PEI), che le istituzioni scolastiche devono utilizzare per pianificare le strategie di supporto agli alunni con disabilità.

    2. Assegnazione delle Misure di Sostegno: Vengono introdotte innovative modalità per l’assegnazione delle ore di sostegno agli alunni con disabilità, seguendo criteri più chiari e specifici.

    3. Principio di Accomodamento Ragionevole: Si promuove l’utilizzo delle risorse per il sostegno dei singoli PEI basato sul principio di accomodamento ragionevole.

    4. ICF e Profilo di Funzionamento: Si adottano i criteri della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) anche per l’accertamento della condizione di disabilità.

    5. Partecipazione Attiva dello Studente: Si garantisce la partecipazione attiva dello studente con disabilità nel processo di inclusione scolastica.

    6. Formazione del Personale Scolastico: Vengono fornite indicazioni per la formazione del personale coinvolto nell’inclusione degli alunni con disabilità.

  • Queste modifiche mirano a migliorare l’approccio e le pratiche di inclusione scolastica per gli studenti con disabilità in Italia.


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