Metodologie didattiche per sviluppare la creatività



La creatività è la capacità di creare con l’intelletto e con la fantasia. In psicologia, si riferisce a un processo di dinamica intellettuale caratterizzato da una particolare sensibilità ai problemi, la capacità di produrre idee, originalità nell’ideare, e la capacità di sintesi e di analisiÈ considerata la virtù di strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze

Le metodologie didattiche per sviluppare la creatività sono molteplici e si fondano sull’incoraggiare il pensiero divergente e l’immaginazione. Ecco un riassunto delle principali tecniche e degli studiosi che le hanno ideate:

  1. Approccio multisensoriale

    nella didattica è una metodologia che coinvolge l’uso simultaneo di più sensi per migliorare la memoria e l’apprendimento degli studenti. Questo metodo si basa sul principio che l’apprendimento è più efficace quando gli studenti sono coinvolti attivamente attraverso diverse modalità sensoriali, come la vista, l’udito, il tatto, e, se possibile, anche il gusto e l’olfatto.

    Ecco alcuni aspetti chiave dell’approccio multisensoriale:

    • Coinvolgimento attivo: Gli studenti partecipano attivamente al processo di apprendimento attraverso esperienze che stimolano diversi sensi.
    • Diversità di stimoli: L’uso di elementi visivi, uditivi, tattili, cinestetici, gustativi e olfattivi aiuta gli studenti a comprendere e ricordare meglio le informazioni.
    • Adattabilità: Il curriculum può essere adattato per incorporare elementi multisensoriali, rendendo l’apprendimento più inclusivo e accessibile a tutti gli studenti.
    • Metacognizione: Gli studenti diventano più consapevoli di come apprendono e di come i diversi sensi contribuiscono al loro processo di apprendimento.

    Per esempio, in una lezione di scienze, gli studenti potrebbero imparare il concetto di fotosintesi non solo attraverso la lettura o l’ascolto, ma anche osservando piante reali, toccando le foglie, e forse anche annusando e assaggiando frutti che sono il risultato di questo processo. In una lezione di lingua straniera, potrebbero imparare nuovi vocaboli attraverso canzoni, mimo, o associando parole a oggetti concreti che possono toccare o manipolare.

  2. Problem solving e pensiero critico: Promuove il pensiero creativo e la ricerca di soluzioni non convenzionali, con metodi come il brainstorming di Alex Osborn e il problem solving creativo. 

    Il problem solving è un processo cognitivo che implica la ricerca di soluzioni a situazioni complesse o problematiche. Possiamo citare alcuni teorici e psicologi che hanno contribuito allo studio e all’approfondimento di questo processo, come ad esempio John DeweyHerbert Simon e George Polya.

    Le fasi del problem solving sono generalmente le seguenti:

    1. Problem finding: Identificazione del problema.
    2. Definizione del problema: Analisi e comprensione del problema.
    3. Generazione di alternative: Ideazione di possibili soluzioni.
    4. Valutazione e selezione: Scelta della soluzione più adeguata.
    5. Implementazione: Applicazione della soluzione scelta.

    Per quanto riguarda il pensiero critico, non c’è un “inventore” in quanto tale, ma è stato Socrate a difendere l’importanza del pensiero critico attraverso una serie di strumenti logici e razionali più di 2400 anni fa. Il pensiero critico è la capacità di organizzare, verificare e valutare correttamente le informazioni che generiamo o riceviamo utilizzando criteri espliciti e coerenti. È la tendenza a mostrare uno scetticismo riflessivo che ci permette di decidere autonomamente cosa credere o meno.

    Le fasi del pensiero critico possono essere rappresentate come segue:

    1. Osservazione: Analisi dei fatti o dei dati osservati.
    2. Interpretazione: Comprensione dei significati dietro i dati e le informazioni.
    3. Analisi: Esame dettagliato delle informazioni e dei dati.
    4. Valutazione: Giudizio sul valore e sulla validità delle informazioni.
    5. Inferenza: Trarre conclusioni basate sull’analisi e sulla valutazione

  1. Concassage:  

    Il concassage è una tecnica per lo sviluppo della creatività ideata da Michel Fustier. Il termine “concassage” deriva dal francese e significa “scuotimento”. Questa metodologia prevede di analizzare un problema “scuotendolo” con una serie di domande sui vari elementi che lo compongono, al fine di esplorarlo sotto prospettive diverse e insolite. Le fasi del concassage sono:
    1. Presentazione del problema: Introduzione del problema da risolvere.
    2. Generazione di domande: Creazione di una lista di domande che esplorano gli aspetti diversi del problema.
    3. Esplorazione delle risposte: Discussione delle risposte per ogni domanda, al fine di stimolare il pensiero divergente.
    4. Valutazione delle soluzioni: Analisi delle possibili soluzioni emerse e selezione delle più promettenti.
  2. Sinettica

    La sinettica è stata sviluppata nel 1961 dallo psicologo William J.J. Gordon. Il termine ha origine dalla parola greca “synectikos”, che significa “unione di elementi diversi e apparentemente irrilevanti”. La sinettica è sia una teoria che un metodo per stimolare il pensiero creativo e risolvere problemi. Le fasi della sinettica sono:
    1. Presentazione del problema: Esposizione del problema da affrontare.
    2. Brainstorming iniziale: Generazione delle prime idee attraverso il brainstorming.
    3. Ridiscussione del problema: Riformulazione del problema sulla base delle idee emerse.
    4. Ricerca di analogie: Ricerca di analogie in altri settori, come la natura o la scienza.
    5. Approfondimento dell’analogia: Esplorazione dettagliata dell’analogia selezionata.
    6. Creazione di analogie stravolgenti: Utilizzo di dicotomie fantasiose per spingere la mente verso nuovi orizzonti.
    7. Analogie dirette: Stabilimento di connessioni dirette tra l’analogia e il problema.
    8. Connessione forzata: Forzatura di una connessione tra l’analogia e il problema originale.
    9. Proposta di soluzione: Formulazione delle proposte di soluzione

    .

  3. Mappe mentali e brainstorming: Facilitano il libero fluire delle idee e la loro categorizzazione creativa. Le mappe mentali aiutano a visualizzare concetti e relazioni, mentre il brainstorming incoraggia la generazione di molteplici idee senza giudizio. Nello specifico le m

    appe mentali: Sono uno strumento grafico per rappresentare idee e concetti in modo visivo. Si parte da un’idea centrale e si sviluppano rami che rappresentano sottotemi o concetti correlati. Ogni ramo può dividersi ulteriormente in rami più piccoli, creando una struttura ad albero che riflette la complessità e le relazioni tra le varie idee. Le mappe mentali sono utili per:
  • Organizzare informazioni in modo intuitivo.
  • Facilitare la memorizzazione e l’apprendimento.
  • Stimolare il pensiero creativo e l’associazione libera di idee.

Per realizzare una mappa mentale, segui questi passaggi:

  1. Identifica l’idea centrale: Scrivi o disegna l’idea principale al centro di un foglio di carta.
  2. Aggiungi i rami principali: Traccia linee che si allontanano dall’idea centrale e scrivi su di esse le principali categorie o sottotemi.
  3. Espandi con rami secondari: Aggiungi ulteriori rami che si diramano dai principali per dettagliare ulteriormente i concetti.
  4. Usa colori e immagini: Rendi la mappa più stimolante e facile da ricordare con l’uso di colori diversi e disegni.

Il Brainstorming: È una tecnica di gruppo per generare rapidamente un flusso di idee su un determinato argomento. Durante una sessione di brainstorming, i partecipanti sono incoraggiati a condividere qualsiasi idea che venga in mente, senza preoccuparsi di giudizi o critiche. Ecco come si svolge una sessione di brainstorming:

  1. Definisci il problema o l’argomento: Assicurati che tutti i partecipanti comprendano chiaramente il tema della discussione.
  2. Genera idee: Incoraggia tutti a condividere le proprie idee liberamente e rapidamente.
  3. Evita giudizi: Non valutare le idee durante la fase di generazione per non inibire la creatività.
  4. Raccogli e organizza: Dopo la sessione, raccogli tutte le idee e inizia a organizzarle in base alla loro fattibilità o rilevanza.

Queste metodologie non solo potenziano il problem-solving e stimolano l’immaginazione, ma presentano anche sfide come la difficoltà nella valutazione dei risultati e la necessità di un equilibrio tra libertà creativa e apprendimento strutturato. Gli insegnanti devono quindi essere capaci di gestire un ambiente di apprendimento dinamico, supportando gli studenti nell’esprimere la propria creatività in modo produttivo e collaborativo.

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