(PARTE 2) Prova scritta TFA. Come si risponde alle domande? Tre scenari di possibile risposte alle prove in meno di 15 righe.
1. La conoscenza dei propri alunni passa soprattutto attraverso l’uso dell’osservazione. Considerando le differenze che intercorrono tra l’atto del guardare e l’azione dell’osservare, illustri il/la candidato/a i principali elementi che connotano l’osservazione e i principali strumenti che possono essere utilizzati per osservare in classe.
Possibile risposta
L’osservazione è un processo attivo che richiede un’attenzione particolare e differisce significativamente dall’atto del guardare. Guardare è spesso un’azione passiva e non selettiva, mentre osservare è un’azione intenzionale e mirata, che si concentra su aspetti specifici del comportamento e dell’interazione in classe. L’osservazione implica un’analisi critica e una riflessione profonda su ciò che viene percepito, permettendo all’insegnante di cogliere non solo ciò che è immediatamente visibile, ma anche di interpretare i segnali più sottili che possono indicare comprensione, confusione o disagio tra gli studenti. Per osservare efficacemente, gli insegnanti possono avvalersi di diversi strumenti, come le schede di osservazione, che aiutano a strutturare e sintetizzare le informazioni raccolte. Le registrazioni audio e video possono essere utilizzate per esaminare le dinamiche di classe più volte e con maggiore attenzione. I diari di bordo sono utili per le riflessioni successive e per il monitoraggio del progresso nel tempo. Infine, questionari e interviste possono fornire dati quantitativi e qualitativi che arricchiscono la comprensione dell’insegnante riguardo le dinamiche di classe. Attraverso l’osservazione attenta e strumenti adeguati, l’insegnante può quindi adattare le proprie strategie didattiche per rispondere meglio alle esigenze individuali e collettive degli alunni, promuovendo un ambiente di apprendimento più efficace e inclusivo.
2) Il flip teaching è una strategia didattica che negli ultimi anni si sta diffondendo nel mondo della scuola. Illustri il/la candidato/a le caratteristiche di questa metodologia didattica e ne valuti i punti di forza e i punti di debolezza.
Possibile risposta
Il flip teaching, o classe capovolta, è una metodologia didattica innovativa che inverte il tradizionale schema di apprendimento. Invece di ascoltare lezioni frontali in aula e poi applicare le conoscenze a casa, gli studenti studiano i contenuti autonomamente attraverso materiali digitali come video e testi, e poi utilizzano il tempo in classe per attività pratiche, discussioni e approfondimenti guidati dall’insegnante. Questo approccio promuove l’apprendimento attivo e collaborativo, stimolando gli studenti a diventare protagonisti del proprio percorso formativo. Tra i punti di forza del flip teaching vi è la maggiore personalizzazione dell’insegnamento, che permette agli studenti di procedere al proprio ritmo e secondo i propri stili di apprendimento. Inoltre, l’uso delle tecnologie digitali può aumentare la motivazione e l’engagement degli studenti. Tuttavia, questa metodologia richiede una buona capacità organizzativa da parte degli studenti e un impegno significativo nell’elaborazione dei materiali da parte degli insegnanti. Inoltre, può presentare sfide in termini di accesso alle risorse digitali per tutti gli studenti e richiede che gli insegnanti siano adeguatamente formati per gestire le dinamiche di classe capovolte.
3) Per realizzare e gestire l’offerta formativa nelle scuole una risorsa è costituita dalle Funzioni Strumentali. Illustri il/la candidato/a come vengono attribuiti questi incarichi, cosa prevedono e le possibili aree di intervento.
Possibile risposta
Le Funzioni Strumentali sono incarichi chiave per la gestione dell’offerta formativa nelle scuole italiane. Questi ruoli vengono attribuiti dal Collegio dei Docenti, che identifica i docenti con le competenze adeguate per svolgere tali funzioni, in linea con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) della scuola. I docenti interessati presentano la loro candidatura, che viene valutata dal Collegio dei Docenti in base a criteri prestabiliti. Le Funzioni Strumentali prevedono un’ampia gamma di compiti, tra cui l’analisi delle tematiche progettuali, la ricezione di specifiche deleghe operative dal Dirigente Scolastico, e il monitoraggio e la verifica periodica degli obiettivi prefissati. Inoltre, questi incarichi non comportano esoneri totali dall’insegnamento, ma sono integrati nell’attività didattica del docente. Le aree di intervento delle Funzioni Strumentali sono varie e possono includere la gestione del PTOF, il sostegno al lavoro dei docenti, interventi e servizi per gli studenti, e il coordinamento di progetti formativi in collaborazione con enti esterni alla scuola. Questi incarichi sono fondamentali per assicurare che l’istituto scolastico possa rispondere efficacemente alle esigenze educative e formative degli studenti, promuovendo un ambiente di apprendimento dinamico e inclusivo.
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